Una dinastia di sportivi: la famiglia Korda

2023-02-15 16:20:44 By : Mr. Zheng Huang

Dal nonno al nipote, la famiglia Korda tramanda di generazione in generazione il talento e la dedizione per lo sport

Non è così raro imbattersi in un figlio che segue le orme dei genitori. Capita che la strada tracciata da coloro che ci hanno generato viene intrapresa anche dalla generazione successiva e questo vale in tutti i contesti della vita: caricarsi dell’eredità di chi ci ha preceduto e tentare, se possibile, di arricchirla resta sempre un gesto nobile. Il mondo è pieno di famiglie che tramandano mestieri e passioni di generazione in generazione.

Il mondo dello sport, e del tennis in particolare, non fa eccezione. Casper Ruud, Stefanos Tsitsipas, Alexander Zverev, Denis Shapovalov, Taylor Fritz (e l’elenco potrebbe continuare ancora a lungo), hanno tutti in comune la discendenza da uno (o entrambi) i genitori ex professionisti della racchetta. E, quasi tutti, sono riusciti a fare meglio – in termini di risultati – di chi li ha preceduti.

Non ci è ancora riuscito invece Sebastian Korda ma le premesse per superare i suoi famigliari, ci sono tutte. Una famiglia vincente è il titolo scelto da Reinaldo Marcus Green per la trasposizione cinematografica della storia delle sorelle Williams, o meglio ancora, del padre Richard ma, se ci è consentito fare un appunto, il sintagma è ancora più appropriato per definire la famiglia Korda.

Ad essere onesti, per ripercorrere veramente tutta la dinastia Korda, bisognerebbe partire dal nonno di Sebastian. Il padre di Petr Korda, Pavel fu anche lui un buon giocatore di tennis prima dell’era Open, ma il primo ad ottenere una prestigiosa menzione negli albi d’oro del tennis è proprio Petr, il campione di due prove del Grande Slam: l’Australian Open 1998 in singolare (su Marcelo Rios) e, prima ancora, l’Australian Open 1996 in doppio in coppia con Stefan Edberg. Mancino e fluido nei suoi movimenti tecnici, Petr ha collezionato dieci titoli ATP e una finale al Roland Garros 1992 (sconfitto da Jim Courier).

Proprio quel 1998 che gli regalò il titolo più prestigioso e la seconda posizione del ranking pose anche fine alla sua carriera: la positività a uno steroide (nandrolone) dopo il torneo di Wimbledon con la sospensione di un anno dall’attività agonistica, insieme a qualche problema fisico, decretarono la discesa e la fine del campione cecoslovacco.

Nei suoi anni sul circuito, Petr si è innamorato della collega e connazionale Regina Rajchrtova. Con un best ranking al n. 26, la madre di Sebastian non possiede il palmares del marito ma dal 1985 al 1993 ha costruito una buona carriera nel tennis: per lei, un solo titolo in doppio e due ottavi di finale agli US Open (1989 e 1991). Ha rappresentato la Cecoslovacchia alle Olimpiadi di Seul 1988 e in Fed Cup.

I due si sono trasferiti a Bradenton, in Florida, dove hanno “messo su famiglia”: dalla loro unione sono nati tre campioni, biondi, alti e americani: Jessica, Nelly e Sebastian.

La maggiore delle sorelle Korda, Jessica, rimase affascinata dal golf, e nonostante il padre l’avesse definito “uno sport da pensionati”, mamma e papà decisero di supportarla, aiutandola soprattutto sull’aspetto mentale. A quattordici anni di distanza, nel 2012, l’Australia è stata nuovamente terra di gioie per la famiglia Korda: Jessica si aggiudicò il Women’s Australian Open al Royal Melbourne. Oggi al n. 14 del ranking, ha partecipato alle Olimpiadi di Tokyo 2022 insieme alla sorella minore Nelly.

E proprio Nelly, classe ’98, sembra la più talentuosa delle due golfiste. Lei, che ha iniziato a giocare a golf per copiare la passione della sorella maggiore, è al n. 3 del ranking LPGA e campionessa olimpica in carica. Anche per lei, il paese dei canguri è terreno di soddisfazioni: nel febbraio 2019 ha vinto l’Australian Open di golf (quell’anno si svolgeva ad Adelaide).

È considerata, da chi se ne intende di golf, un vero talento e ne lodano “il perfetto equilibrio tra un gesto tecnicamente molto pulito e del tutto naturale”. Recentemente, ha detto del fratello Sebastian che “onestamente, è il migliore. La sua coordinazione occhio-mano è sorprendente. Sono gelosa del suo swing. La cosa pazzesca è che gioca con la mano sinistra quando è destro nella vita”.

A Orlando, sta disputando il primo torneo della stagione e, come tutta la famiglia Korda, cerca di seguire da lontano le imprese del fratello tennista. Infatti, è raro trovare qualcuno della famiglia nel box di Sebastian perché i genitori, una volta avviata la carriera professionistica, hanno scelto di farsi da parte e lasciarlo camminare con le proprie forze.

Il più piccolo della famiglia, martedì giocherà per la prima volta in carriera i quarti di finale di un torneo del Grande Slam e, neanche a dirlo, è in Australia: un luogo decisamente magico per i Korda! Tra lui e la grande impresa del padre del lontano 1998, il russo Karen Kachanov. Sebi, come lo chiamano in famiglia, ha iniziato l’anno con la finale dell’ATP 250 di Adelaide, andando vicinissimo alla vittoria contro Novak Djokovic.

Come le sue sorelle hanno scelto il golf, anche Sebi aveva scelto uno sport diverso da quello dei suoi genitori. Il suo primo amore è stato l’hockey su ghiaccio e solo dopo essersi recato con il padre a vedere lo US Open del 2009, ha scelto il tennis.

Raccoglie la pesante eredità di una famiglia di vincenti e spesso è stato stuzzicato su questo argomento e, dai maligni, definito “il peggior atleta della famiglia”. Ora, ha quella che sarà sicuramente la prima di tante occasioni per scrollarsi di dosso la pressione di una famiglia vincente.

Se ci si concede anche una piccola parentesi di gossip spicciolo, Sebi è fidanzato con Ivana Nedved, la figlia del grande Pavel, Pallone d’Oro e leggenda bianconera.

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Tsitsipas vince in due set, Medvedev lotta fino al terzo; Sinner esordisce a Rotterdam contro Bonzi alle 11 di mercoledì

[1] S. Tsitsipas b. E. Ruusuvuori 7-5 6-1

La testa di serie numero 1 del torneo, Stefanos Tsitsipas, ha battuto al primo turno del Rotterdam Open Emil Ruusuvuori 7-5 6-1. Il finlandese numero 52 del mondo è durato solo un set in cui il match sembrava stesse incredibilmente girando a suo favore. Nel quinto gioco era riuscito a guadagnarsi meritatamente un break di vantaggio. Sempre lucido, reattivo e sicuro delle sue scelte Ruusuvuori ci ha fatto credere per un attimo che potesse trasformarsi nella sua partita. Addirittura, nel nono gioco, il più lungo del match, ci ha fatto vedere il greco in serie difficoltà per riuscire a stare nel set. Ma dal game successivo la testa di serie numero 1 del torneo, che si trovava 5-4 sotto, è scesa definitivamente in campo. Tsitsipas ha recuperato il break, aiutato anche da qualche errore non forzato del finlandese, e ha chiuso il primo set 7-5. Da lì in poi non c’è più stata partita. La percentuale di prime in campo per il greco è stata nettamente superiore rispetto al primo set e, nonostante Ruusuvuori abbia cercato di tenere fino alla fine, la differenza tra i due è diventata devastante per il finlandese. Tsitsipas accede al secondo turno del torneo ATP 500 di Rotterdam dove affronterà il vincitore del match tra Sinner e Bonzi, in programma alle 11 di mercoledì 15 febbraio.

[6] D. Medvedev b. A. Davidovich Fokina 4-6 6-2 6-2

Danil Medvedev vince al terzo set il primo turno del Rotterdam Open contro Davidovich Fokina: 4-6 6-2 6-2. Il primo game è stato il preambolo di un match molto combattuto: ben 7 minuti di gioco in cui Davidovich Fokina ha subito dovuto annullare una palla break per aggiudicarselo. Anche sul turno di servizio successivo lo spagnolo ha dovuto salvare una palla break per portare a casa il game. Un primo set altalenante di Medvedev. Il russo, nel quarto gioco, ha regalato il break di vantaggio allo spagnolo che si è portato avanti 3 giochi a 1. Poco dopo è arrivata la ripresa della testa di serie numero 6 che finalmente è riuscito a strappare il servizio allo spagnolo accorciando le distanze sotto 4 giochi a 3. È arrivato di nuovo un momento poco lucido di Medvedev che oggi sotto rete ha sbagliato molto, regalando al numero 31 del mondo la possibilità di servire per il primo set avanti 5 giochi a 3. Ma il match ha fatto fatica a trovare un vero padrone in campo nel corso del primo set. Medvedev è riuscito infatti a recuperare il break di svantaggio portandosi sotto 5-4. Dopo aver sprecato 5 set point, Davidovich Fokina ha finalmente incassato il sesto, per chiudere il primo set 6 giochi a 4. Un grande livello fino a quel momento, dove i punti vincenti dello spagnolo però, hanno fatto la differenza (12 contro 4). Il secondo set invece, è stata la rivincita del russo che ha smesso di lamentarsi con il suo allenatore dopo ogni punto e ha iniziato a giocare il suo miglior tennis. E con un doppio break ha chiuso in fretta 6 giochi a 2. Il terzo set è iniziato con un break a favore dell’ex numero 1 del mondo. Anche nel terzo gioco è arrivata un’altra chance di palla break e Medvedev ha saputo aspettare con pazienza l’errore dello spagnolo per portarsi avanti di un doppio break. La reazione di Davidovich Fokina è arrivata sia nel quarto, che nel sesto gioco, riuscendo a recuperare uno dei due break di svantaggio, per poi riperderli entrambi subito dopo. Come succede (quasi) sempre, ha vinto il più forte: Danil Medvedev.

La greca piega la cinese Zheng reduce dalla finale di Abu Dhabi, Haddad Maia supera Badosa

Il tabellone del torneo di Doha, che quest’anno è considerato “solo” un WTA 500, allineato appena al secondo turno offre sulla carta un livello più alto di molti tornei del Grande Slam. Sono infatti ancora in gara 11 delle prime 15 giocatrici del mondo.

La seconda parte della giornata di martedì ha visto dapprima Beatriz Haddad Maia vincere in due set su Paula Badosa: dopo un primo set lottatissimo vinto al tie-break per 8 punti a 6 dopo aver salvato un set point sul 5-6, la brasiliana ha vinto il secondo col punteggio di 6-3 con break decisivo nell’ottavo gioco (dopo che era già stata avanti 2-0).

Al secondo turno trova Daria Kasatkina che come da pronostico ha eliminato la canadese Rebecca Marino che era già stata bravissima a superare il terribile tabellone delle qualificazioni. Anche qui infinito il primo set, durato 65 minuti e 99 punti e vinto dalla russa per 7 punti a 5 al tie-break (dopo essere stata indietro 2-4). Nel secondo la resistenza della canadese si sfalda e finisce 6-2 nonostante Kasatkina abbia bisogno di ben 5 match per chiudere.

L’altro secondo turno formato in serata vedrà di fronte Maria Sakkari, che ha battuto in 3 set la finalista di Abu Dhabi Qinwen Zheng, dopo che già la giocatrice che l’aveva battuta negli Emirati, Samsonova era stata eliminata all’esordio in questa giornata da Sofia Kenin. Sakkari vince l’incontro 6-2 3-6 6-3

La sua avversaria mercoledì sarà Ekaterina Alexandrova che ha letteralmente demolito Karolina Pliskova, curiosamente proveniente dalle qualificazioni di questo super torneo. 6-1 6-2 senza appello per la russa e giornata da dimenticare per l’ex N.1 del mondo.

Zverev ancora in fase di ripresa,batte Kwon e trova Griekspoor al secondo turno; Huesler eliminato da un altro olandese

[5] H. Hurkacz b. R. Bautista Agut 7-5 6-7(7) 7-6(4) (Danilo Gori)

Ci sono volute tre ore di gioco, un long set e due tie-break perché Hubert Hurkacz battesse per la prima volta nella carriera Roberto Bautista Agut, dopo tre sconfitte e un parziale di quattro a zero nei tie-break. I due hanno animato un match di attacchi e salvataggi, di corsa e di ricerca del varco giusto per il colpo decisivo. Solo piccoli passaggi a vuoto hanno rotto l’equilibrio nelle tre frazioni, e il polacco è stato bravo a ricomporsi psicologicamente dopo le occasioni sciupate nel secondo set. Il prossimo ostacolo per lui sarà il bulgaro Grigor Dimitrov.

Nella prima frazione si assiste a scambi con affondi e recuperi al limite da entrambe le parti; il diritto di Hurcakz cammina di più, ma Bautista rimanda con pazienza e allunga gli scambi, sapendo di essere più attrezzato nei punti “in apnea”.

Solo due dei primi undici game vanno ai vantaggi, il terzo e il sesto. Nel dodicesimo cambia tutto, e il polacco si prende il break alla terza occasione. Per lui nove ace e 82% di conversione sulla prima (e 78 sulla seconda) e 21 colpi vincenti.

Nel secondo set il tema non cambia, ma al secondo gioco Bautista deve fronteggiare due palle-break consecutive. Le manca, e nel gioco successivo commette qualche errore, soprattutto un rovescio slice a una mano nei pressi del net sul 15-30, e per la prima volta cede la battuta. Il vantaggio dell’iberico dura poco, perché alcune sue imprecisioni rimettono in gara il polacco: 2-2.

Da qui in poi il giocatore al servizio ritrova il comando degli scambi e si giunge al tie-break, che nei quattro precedenti tra i due rivali ha come detto sempre visto vincere lo spagnolo. Il quinto parte in modo diverso: complici due errori non forzati di rovescio, uno in rete e uno lungo, Hurkacz si aggiudica i primi quattro punti. A questo punto serve un doppio fallo; Bautista, indomito, tiene i due punti al servizio cercando senza sosta una breccia nelle difese della testa di serie numero cinque del seeding.

Sul quattro a tre Hurkacz non trova le prime, ma segue a rete due volte la seconda e gioca altrettante sorprendenti volée, che lo portano a giocarsi tre palle della partita. Bautista cerca egli stesso la rete e ne cancella due, per poi avere la meglio nello scambio successivo con un rovescio lungolinea. Sfruttando il momento-no del rivale con la prima, lo spagnolo si procura il vantaggio e dopo un’ora e 14 minuti chiude il set giovandosi di un incredibile errore di misura di Hurkacz con lo schiaffo di dritto.

Il terzo set comincia in ritardo con una pausa fisiologica richiesta dal polacco, che vuole ritrovare la migliore concentrazione. E al settimo gioco, alla prima palla-break, centra il break che sembra definitivo, visto il rendimento alla battuta del favorito della vigilia. Ma al decimo gioco tornano le indecisioni che ne hanno zavorrato il rendimento nel tie-break, e Bautista coglie il break-salvezza con un recupero di dritto correndo in avanti che è il punto del match.

Si arriva allo jeu decisif, e i primi due punti sono del trentaquattrenne di Castellon de la Plana. A questo punto Hurkacz si ribella e scrive un parziale di sei punti a zero, con l’aiuto-chiave di due ace. Al terzo matchpoint, e sesto complessivo, chiude ancora con un asso, il ventiseiesimo in totale.

GLI ALTRI INCONTRI – Alexander Zverev ha battuto al primo turno del torneo ATP 500 di Rotterdam Soon-woo Kwon 6-4 7-6. Il tedesco testa di serie numero 8 ha strappato subito il servizio nel primo gioco del match al 25enne sudcoreano per aggiudicarsi con il break di vantaggio un primo set senza problemi. Kwon non ha mollato nel secondo set, portando il numero 17 del mondo fino al tiebreak decisivo dove Zverev si è imposto 7 punti a 4. Buona prestazione al servizio del tedesco che oggi ha scagliato ben 10 ace contro i soli 4 del suo avversario. Ancora indietro però rispetto al livello al quale ci ha abituati negli anni, dimostrazione che la fase di rientro per Zverev non è ancora finita. Avanza al secondo turno anche Tallon Griekspoor dopo aver battuto Mikael Ymer 7-6 7-5. Il 26enne olandese si è aggiudicato il tiebreak del primo set per 9 punti a 7. La partita si è rivelata equilibrata anche da un punto di vista di numeri ma Ymer, dopo aver tenuto dignitosamente il livello, ha concesso un break di vantaggio fatale nel secondo set. Sarà proprio Griekspoor a vedersela con la testa di serie numero 8, Alexander Zverev, al secondo turno del torneo.

Accede al secondo turno del Rotterdam Open anche Gijs Brouwer dopo essersi imposto su Marc-Andrea Huesler 6-3 7-5. L’americano numero 160 del ranking ha sorpreso tutti battendo senza apparenti difficolta lo svizzero numero 47 del mondo. È riuscito a sfruttare due palle break delle cinque chance conquistate, portando a casa l’84% dei punti vinti sulla prima di servizio. Huesler invece ha conquistato solo una chance di palla break in tutto il match, senza riuscire a portarla a casa.

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