Sarcopenia, il muscolo che invecchia

2023-02-15 16:16:20 By : Ms. Nancy Ge

Pubblicato il 25.05.22 di Monica Vaccaretti Aggiornato il 24.05.22

Sarcopenia etimologicamente significa “povertà di muscolo”. Il termine fu coniato nel 1988 dal dott. Irwin Rosemberg. È il progressivo declino della massa e della forza muscolare, un processo naturale ed inesorabile legato al fisiologico invecchiamento del corpo umano. Soffrire di sarcopenia significa quindi invecchiare. La sarcopenia è una condizione clinica, del corpo e della mente, che non si può evitare ma si può rallentare e contrastare se diagnosticata precocemente e se si segue uno stile di vita sano, sin da giovani.

La scarsità di movimento e soprattutto l'assenza di carichi di forza sul muscolo accelerano la progressione della sarcopenia con un più rapido declino e perdita delle abilità motorie.

Come tutti gli altri organi ed apparati, anche il muscolo invecchia, si assottiglia, diviene poco efficiente, si infiltra di grasso.

Questo fenomeno, rallentabile ma non arrestabile, avviene soprattutto a carico dei gruppi muscolari degli arti inferiori e si riscontra con l'avanzare dell'età: inizia lentamente verso i 40-50 anni e peggiora attorno ai 60-70 anni.

Si stima che ogni decade si verifichi la perdita del 3-8% della massa muscolare: può essere di circa l'8% a partire dai 45 anni, del 20-30% tra i 50 e i 70 anni, del 30% dopo i 70 anni. Il ritmo di impoverimento del patrimonio muscolare ne comporta il dimezzamento entro i 75 anni di età nel 40% dei casi, con una prevalenza leggermente maggiore negli uomini rispetto alle donne. Una vecchiaia più sana ed attiva permette di invecchiare bene, anche nei muscoli.

La sarcopenia è una condizione clinica, del corpo e della mente, che non si può evitare ma si può rallentare e contrastare se diagnosticata precocemente e se si segue uno stile di vita sano, sin da giovani. Si invecchia come si è vissuto quotidianamente.

La prognosi è inevitabile, tuttavia è possibile controllarla se si adottano strategie efficaci che rallentano la progressione dei sintomi. Diversi studi hanno dimostrato che la sarcopenia si associa spesso ad alterazioni del metabolismo del sistema vascolare, immunitario, ormonale ed osseo, oltre che ad alterazioni psico-affettive e cognitive tipiche dell'invecchiamento generalizzato. Un anziano sarcopenico è una persona ad alto rischio di fragilità.

La sarcopenia è caratterizzata da atrofia muscolare con conseguente compromissione del tessuto muscolare. Determina quindi la riduzione del volume dei muscoli e del numero totale delle fibre muscolari. Il tessuto muscolare viene progressivamente sostituito da tessuto adiposo e tessuto fibroso. Cambia il metabolismo della cellula muscolare che va incontro ad un maggior stress ossidativo con la formazione di radicali liberi. La periossidazione lipidica danneggia le fibre muscolari.

Nei soggetti anziani la sintesi proteica muscolare si riduce naturalmente del 30% rispetto ai giovani e aumenta il suo catabolismo a causa della mancanza di attività fisica. Il muscolo scheletrico, invecchiando, va incontro ad un processo di denervazione irreversibile che porta ad atrofia muscolare.

La scarsità di movimento e soprattutto l'assenza di carichi di forza sul muscolo accelerano la progressione della sarcopenia con un più rapido declino e perdita delle abilità motorie. L'evoluzione della condizione è favorita ed accelerata da quadri di malnutrizione, ma anche da obesità e sovrappeso perché il tessuto adiposo con l'avanzare dell'età produce citochine, sostanze infiammatorie che portano l'anziano in una condizione di infiammazione cronica che inibisce la sintesi proteica muscolare.

La sintomatologia, legata a questi cambiamenti, è caratterizzata da debolezza costante, perdita di resistenza, scarso equilibrio con tendenza alle cadute, andatura rallentata, difficoltà a svolgere le normali attività quotidiane. La compromissione della qualità di vita diventa importante a lungo termine perché limita le autonomie della persona, già compromesse per l'invecchiamento.

Nei soggetti più anziani i sintomi diventano sempre più invalidanti costringendo alla sedentarietà che va a peggiorare il quadro clinico e il tono dell'umore, oltre a quello muscolare, favorendo la progressione della sarcopenia.

Da numerosi studi scientifici emerge che la sarcopenia, pur interessando tutti gli individui per l'inevitabile decadimento dell'organismo, ha un impatto maggiore nei soggetti sedentari e in coloro che non hanno un'alimentazione adeguata alla salute dei muscoli. Sedentarietà e nutrizione non corretta, carente di proteine, sono pertanto fattori aggravanti.

Il ridotto apporto di proteine, il consumo eccessivo di cibi fritti che causano acidità e lo scarso apporto di frutta e verdura sono fattori alimentari che favoriscono la sarcopenia. Recenti studi epidemiologici osservano che lo sviluppo e il mantenimento della massa muscolare in età avanzata sono influenzati da fattori ambientali come il basso peso alla nascita che sarebbe associato ad una maggiore perdita di tono in tarda età.

Tra le cause eziologiche che anticipano il suo naturale esordio, oltre alla sedentarietà e allettamento, sono malattie come tumori e patologie infiammatorie o endocrine, carenze nutrizionali per diete inadeguate, malassorbimento, patologie gastrointestinali o disturbi alimentari.

Anamnesi ed esame obiettivo consentono di formulare una diagnosi, confermata da alcuni esami strumentali. La Dexa o assorbimetria a raggi X a doppia energia, spesso combinata con un test della velocità di camminata, permette di stabilire il grado di sarcopenia e il suo ritmo di progressione. La Dexa è un esame radiografico che permette di determinare la densità ossea, lo strato di mineralizzazione ossea e il peso della massa magra e della massa grassa in diversi distretti corporei.

I criteri diagnostici della sarcopenia sono:

Non esiste una cura. Alcune ricerche farmacologiche, tuttora in corso, cercano di stabilire se testosterone e l'ormone della crescita consentono il mantenimento della massa e della forza muscolare nonostante l'invecchiamento. Per contrastare il fisiologico decadimento e prevenire il peggioramento della sarcopenia è possibile mettere in atto nell'età senile alcuni rimedi naturali come un buon esercizio fisico costante e calibrato in base all'età e una sana alimentazione di integrazione proteica per il tessuto muscolare.

I muscoli vanno usati per mantenerli efficienti il più possibile. È fondamentale coinvolgere tutti i più importanti distretti muscolari con un programma di allenamenti, sia per la forza sia per la resistenza, da effettuare almeno due volte a settimana. Gambe, braccia, petto, schiena e addome devono essere costantemente rinforzati. Le evidenze scientifiche hanno messo in luce che alcuni cibi ritardano l'esordio della sarcopenia e prevengono il rapido peggioramento dei sintomi.

È raccomandato assumere cibi ricchi di proteine salutari (pesce come trota e salmone, crostacei, noci, lenticchie, quinoa, fagioli, tofu, pollo e manzi magri), frutta e verdura (almeno 3-5 porzioni al giorno) e cibi a basso contenuto di sodio, grassi e zuccheri.

Possono essere prescritti integratori dietetici a base di proteine, gli EAA ossia aminoacidi essenziali. Supplementi dietetici sono fortemente raccomandati in caso di diabete di tipo II (l'insulino resistenza si associa a ridotta sintesi proteica), patologie croniche che aumentano il catabolismo oroteico (patolgie reumatologiche e autoiimuni, morbo di Basedow e morbo di Crohn patologie iatrogene per uso di steroidi), difficoltà di masticazione, malattie oncologiche.

Studi scientifici dimostrano che 10 giorni di immobilità a letto riducono fino al 30% la sintesi proteica. Secondo le stime della Federazione Internazionale di Osteoporosi, per tutelare dal rischio sarcopenia gli adulti anziani dovrebbero consumare 1,0 – 1,2 grammi di proteine per chilogrammo di peso corporeo al giorno. È una soglia raramente rispettata. Oltre a proteine, è raccomandato assumere calcio, vitamina D e B12.

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