Rivoluzione pillola maschile: gli uomini sono disposti a usarla (e le donne si fideranno)?- Corriere.it

2023-02-15 15:03:10 By : Ms. Candy Fan

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Anche gli uomini sono all’origine delle gravidanze indesiderate invece di legiferare sul corpo femminile agiscano sul proprio

Questo doppio articolo, pubblicato su «7» in edicola il 5 agosto, fa parte della rubrica del magazine del Corriere «Due punti». Intesi come due punti di vista che qui troverete pubblicati online in sequenza: prima l’articolo di Anna Meldolesi, poi quello di Chiara Lalli. Buona lettura

Accelera la ricerca su nuovi farmaci anticoncezionali per lui : negli Usa è in fase avanzata di sperimentazione un gel a base di testosterone e segesterone da spalmare ogni sera sulle spalle. Resta da capire se ci sono le premesse sociali e psicologiche per un’equa condivisione della responsabilità. Perché le cose cambino sarà necessario un bello sforzo di comunicazione Provate a chiederlo a partner e amici maschi: se esistesse un anticoncezionale per gli uomini, efficace e facile da assumere, lo prendereste? Non necessariamente una pillola, magari un gel da spalmare ogni sera sulle spalle, come quello a base di testosterone e segesterone acetato attualmente in sperimentazione negli Usa.

BIO-ETICA DOMANDE &RISPOSTE - OGNI DUE SETTIMANE CHIARA LALLI E ANNA MELDOLESI SCRIVONO DI UN ARGOMENTO TRA FILOSOFIA MORALE E SCIENZA, TRA DIRITTI E RICERCA. DUE PUNTI DI VISTA DIVERSI PER DISCIPLINA MA AFFINI PER METODO

A giugno la sentenza della Corte suprema americana sull’accesso all’aborto ha dato la scossa anche al dibattito sulla contraccezione, e ora la domanda chiave è: la società è pronta a rimettere in discussione lo status quo anticoncezionale? La pillola per le donne è stata salutata come una liberazione negli anni ‘70 ma ha pur sempre delle controindicazioni (per esempio per le quarantenni fumatrici) e il suo successo ha scoraggiato la ricerca di un analogo maschile. In effetti gli uomini possono contare solo su un paio di metodi vecchi di secoli. I condom, utilissimi ma spesso sgraditi e non del tutto sicuri, e la vasectomia che ha il difetto di essere in molti casi irreversibile. Possiamo dare la colpa alla scarsità di alternative, se proprio la vasectomia è finita negli slogan delle recenti manifestazioni sull’aborto .

Il messaggio era che anche gli uomini sono responsabili delle gravidanze indesiderate e invece di legiferare sul corpo delle donne dovrebbero agire sul proprio. Una provocazione (non certo una proposta) che è segno di esasperazione ma anche di qualche amnesia storica, visto che nel secolo scorso sono stati sterilizzati forzatamente, per scopi eugenetici, migliaia di uomini appartenenti a gruppi svantaggiati, come ha ricordato Giorgia Granger al Guardian . È evidente che per un riequilibrio di genere nella contraccezione ci sarà bisogno di nuove soluzioni, moderne e sicure. L’interesse dell’industria farmaceutica, comunque, sembra essersi risvegliato: oltre al gel già citato, sono allo studio (in fase meno avanzata) farmaci non ormonali e interventi light reversibili . Piaceranno, verranno usati?

Gli endocrinologi Stephanie Page e John Amory hanno scritto sul New York Times che «molti uomini vorrebbero condividere il peso della contraccezione con le loro compagne, altri vogliono la propria autonomia riproduttiva». Qualche sondaggio incoraggiante c’è, anche se barrare una casella è più facile che prendersi un’incombenza quotidiana nella vita reale. Da dividere equamente non ci sono solo i lavori domestici e la cura dei figli, ma anche il peso (e gli eventuali effetti collaterali) delle strategie anticoncezionali. Insomma mentre la scienza perfeziona i suoi stratagemmi, tutti noi abbiamo nuove riflessioni da fare sul tema della parità nella contraccezione. Perché si compia la rivoluzione del pillolo (o del gel) sarà necessario anche un bello sforzo di comunicazione.

E VOI VI FIDERESTE? E CHE COSA POTREBBE ACCADERE SE RIMANESTE INCINTE? CIOÈ SARESTE IN GRADO DI NON SOSPETTARE UN INGANNO INVECE DI UN FALLIMENTO CONTRACCETTIVO?

Probabilmente il principale ostacolo alla contraccezione maschile non sarebbe clinico o tecnico - non dimentichiamo che qualsiasi rimedio o qualsiasi farmaco ha effetti collaterali, anche il non usarli (in questo caso il rischio di una gravidanza, della eventuale contraccezione d’emergenza o di un’interruzione volontaria della gravidanza) - ma di altra natura. Non solo la resistenza degli uomini a usare un contraccettivo più duraturo del preservativo, magari correlata a primitive credenze sulla mascolinità come capacità fecondativa, ma la sfiducia da parte delle donne. Cioè, vi fidereste se il vostro partner, stabile oppure occasionale, vi dicesse che usa la pillola e che potete stare tranquille? Un commentatore a un pezzo sul New York Times («Is Society Finally Ready for Male Birth Control? », 11 luglio) scrive che le donne non si fiderebbero mai, e avrebbero ragione! Perché se è vero che la responsabilità di un concepimento non è solo delle donne, è ovvio che il rischio e poi le conseguenze sono molto sbilanciate.

Meno moralmente forse, ma di fatto la gravidanza riguarda il corpo femminile e quel corpo è privato e c’è poco da condividere. Quando ho il mal di stomaco con chi potrei condividerlo?, cantava Vasco Rossi. E se vale per il mal di stomaco, figuriamoci per la gravidanza. Dicevo, la fiducia. Nel 2000 un gruppo di ricercatori ha chiesto a quasi duemila donne se si sarebbero fidate dei loro compagni o mariti (Would women trust their partners to use a male pill? , Human Reproduction). Il campione era composto da donne tra i 16 e i 50 anni, tra Edimburgo, Shanghai, Hong Kong e Cape Town. Il 96% delle donne a Shanghai erano sposate o conviventi contro il 49 della città inglese. Molte donne erano d’accordo nel considerare giusta una maggiore condivisione della responsabilità e il preservativo come il metodo più insoddisfacente, quindi ben venga un contraccettivo ormonale maschile . Pochissime, anche in Sud Africa, le donne preoccupate della diffusione di malattie sessualmente trasmissibili - ma questa è un’altra storia. Solo 36 donne (il 2% del campione) hanno detto che non si sarebbero fidate, e solo in Sud Africa era la principale ragione di perplessità . A Hong Kong 7 donne hanno manifestato sfiducia e la principale incertezza riguardava gli effetti collaterali.

E voi vi fidereste? E che cosa potrebbe accadere se rimaneste incinte? Cioè sareste in grado di non sospettare un inganno invece di un fallimento contraccettivo? È verosimile che la fiducia sia legata alla natura della relazione: dovremmo fidarci di più della persona con cui viviamo o che conosciamo da anni più di un incontro occasionale. Ma non è nemmeno detto perché gli animali umani sono sospettosi e la fiducia è una scommessa al buio.

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