PNEI: Psiconeuroendocrinoimmunologia. Definizione e note introduttive

2023-02-15 16:15:26 By : Mr. Eric Li

La psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI) studia le reciproche interazioni tra sistema nervoso, sistema endocrino e sistema immunitario. In particolare, studia gli effetti esercitati dal sistema nervoso autonomo e centrale (SNC) sul sistema immunitario e gli effetti esercitati dal sistema immunitario sul sistema nervoso, mediati in entrambi i casi da interazioni endocrine, cioè ormonali. Dobbiamo sapere che tutti questi sistemi interagiscono tra loro mantenendo l’omeostasi e alla fine influenzando il comportamento e il nostro stato di salute o di malattia.

Infatti, la comunicazione tra sistema nervoso, sistema endocrino e sistema immunitario comprende complessi circuiti regolatori che operano a diversi livelli funzionali. Questi avvengono a livello dell’intero organismo, a livello della comunicazione tra i diversi organi e anche a livello della comunicazione intercellulare.

La funzione di interazione del sistema nervoso con i sistemi endocrino e immunitario è basata su meccanismi molecolari che coinvolgono i neuromodulatori, le citochine e i rispettivi recettori.

I neuromodulatori sono in grado di organizzare e regolare le comunicazioni inter-neuronali, hanno una più o meno intensa azione sul comportamento e sulle emozioni ed esercitano una importante funzione endocrina.

I recettori, dei vari neuromodulatori peptidici e steroidei e dei neurotrasmettitori, sono distribuiti in varie aree del sistema nervoso centrale, nel sistema nervoso periferico, nei diversi tessuti e sono stati identificati anche nelle cellule del sistema immunitario. Essi sono specifici per ognuno di essi, sebbene possano mediare effetti diversi in relazione alla loro localizzazione, e, seppur diversi, sono strutturalmente e funzionalmente identici.

Le citochine sono sostanze fondamentali di comunicazione all’interno del sistema immunitario e tra questo e il sistema nervoso centrale e il sistema endocrino. Hanno azioni locali e a distanza e in quest’ultimo caso si comportano come ormoni. Possiedono molteplici attività biologiche, amplificano la risposta dei linfociti agli antigeni, assicurano la comunicazione tra i differenti tipi cellulari del sistema immunitario, agiscono sulla crescita e la differenziazione delle cellule immunitarie, possono agire come immuno-ormoni ed esercitano importanti effetti sul comportamento. I linfociti T sono i maggiori produttori di citochine, in particolare i T helper (CD4) e i Tc (CD8).

Il cervello rappresenta un importante organo bersaglio per le citochine. L’azione delle citochine sul cervello si effettua attraverso una via nervosa e una via ematica. La via nervosa, mediata principalmente dal nervo vago, è particolarmente rilevante per i segnali che partono dall’apparato gastrointestinale. Per via ematica, invece, alcune citochine superano la barriera ematoencefalica e altre entrano attraverso gli organi circumventricolari dove la barriera è permeabile.

Nel cervello, le citochine inducono la produzione di mediatori infiammatori, come la prostaglandina E2, e la sintesi di altre citochine da parte delle cellule microgliali e degli astrociti. Infatti, le citochine sono espresse anche a livello del SNC, sia in risposta ad un’attivazione del sistema immunitario, sia in assenza di segnali periferici da parte di quest’ultimo.

Nel cervello normale, la popolazione di macrofagi (che include la microglia e i macrofagi perivascolari e meningei) è inattiva, mentre non lo è in caso di un processo flogistico locale o sistemico. I macrofagi hanno un ruolo chiave nella trasduzione dei segnali dalla periferia al cervello e lo stato di attivazione di questi macrofagi influenza l’entità di questa trasduzione. Infatti, molte malattie infiammatorie del cervello sono modulate da infezioni sistemiche.

Il cervello pertanto può rispondere a citochine di origine immunitaria, può produrre citochine che mimano la situazione periferica, ma può anche dare inizio ad una comunicazione con il sistema immunitario. Infatti, le branche efferenti del nervo vago inibiscono il rilascio di citochine infiammatorie in periferia attraverso i recettori α-7 nicotinici localizzati sulle cellule immunitarie periferiche.

Recentemente abbiamo scoperto che le cellule immunocompetenti, oltre a possedere specifici recettori, sono in grado di produrre i principali neurotrasmettitori, neuropeptidi, ormoni e sostanze attive sul sistema nervoso. Questa scoperta ha rivelato che i due sistemi, neuroendocrino e immunitario, possono comunicare tra loro e coordinare le risposte anche quando le informazioni sono percepite inizialmente da un solo sistema e possono influenzarsi vicendevolmente.

La fisiologia del timo (ghiandola posta nello spazio tra la tiroide e il cuore), ad esempio, è controllata da ormoni e neuropeptidi che hanno come bersaglio principale le cellule epiteliali timiche. Queste cellule producono citochine, neuropeptidi e gli ormoni timici.

Senza che il Lettore si spaventi, vorrei accennare ad alcuni meccanismi che coinvolgono la fisiologia del timo. Sappiamo ad esempio che i glucocorticoidi inducono la morte dei timociti in via di differenziazione. Gli estrogeni invece favoriscono lo sviluppo e la formazione dei linfociti CD4 e gli androgeni quella dei CD8. Gli steroidi gonadici e sessuali, ad alti livelli, inducono un’involuzione timica. La prolattina stimola la proliferazione delle cellule timiche incrementando la produzione della citochina interleuchina 2.

La melatonina induce i linfociti T attivati a rilasciare peptidi oppioidi che stimolano il sistema immunitario ed esercitano un’azione antistress. Essa inoltre sottoregola il recettore dei glucocorticoidi sulle cellule timiche, le protegge dalla morte indotta dai glucocorticoidi e riequilibria i livelli di zinco (importante attivatore biologico) che tendono a diminuire con l’età.

La secrezione di timulina (la cui produzione viene incrementata dalla prolattina, dagli ormoni tiroidei, dal GH, dalla β-endorfina e dalla leu-enkefalina, dallo zinco e dalla melatonina) segue un ritmo circadiano caratterizzato da un picco notturno come la melatonina. Si ritiene che la melatonina sia coinvolta nella regolazione delle funzioni immunomodulatorie mediante incremento della produzione di ormoni timici.

I fattori di crescita svolgono un importante ruolo modulatorio e regolatorio nello sviluppo del sistema nervoso, del sistema endocrino e del sistema immunitario. Essi sono di natura polipeptidica, sono implicati in molti processi fisiologici fondamentali, sono capaci di influenzare diversi aspetti della proliferazione e della differenziazione cellulare ed esercitano effetti stimolanti e inibitori a seconda delle cellule bersaglio. Alcuni di essi hanno uno spettro d’azione molto ampio, altri un elevato grado di specializzazione; alcuni svolgono azioni prevalentemente di tipo endocrino e influenzano cellule a distanza dal sito di sintesi, altri agiscono prevalentemente in prossimità del sito di sintesi.

I vari fattori di crescita sono sintetizzati nel sistema nervoso centrale e in molti altri tessuti, ma anche dai linfociti e dai macrofagi attivati. Quelli che rivestono un importante ruolo sono le varie neurotrofine, come l’NGF e l’IGF-1. Essi intervengono in situazioni fisiologiche e condizionano l’armonico sviluppo del sistema nervoso, del sistema endocrino e del sistema immunitario. Inoltre, per i loro effetti stimolanti e inibitori, possono svolgere un importante ruolo patogenetico in diverse malattie ed essere implicati in processi proliferativi patologici.

Esistono correlazioni tra comportamento e sistema immunitario, in quanto determinate modificazioni immunitarie attivano specifiche risposte comportamentali e, in seguito alla variazione dell’atteggiamento psichico, si possono osservare variazioni della risposta immunitaria.

Sono cosciente che questa carrellata introduttiva sulla PNEI appaia un po’ difficile da comprendere e da memorizzare, ma lo scopo non era quello di fornire una conoscenza specifica, bensì di far cogliere solo la complessità delle relazioni che governano la Psiconeuroendocrinoimmunologia. Ho scritto un libro su questo meraviglioso argomento (“Multidisciplinarietà in Medicina“) e se tutti i medici lo leggessero, cambierebbero molti loro comportamenti e trattamenti.

Consiglio questo libro anche a molti non medici che amano il loro corpo e che desiderano conoscerlo meglio per rispettarlo meglio. Comunque, dopo una prima lettura di questo testo, un non medico, se lo trova troppo impegnativo, potrebbe sempre regalarlo al proprio Medico Curante offrendogli così l’opportunità di aggiornarsi e lanciandogli il chiaro messaggio che i suoi Paziente si attendono da lui consigli e proposte terapeutiche in linea con le più moderne conoscenze scientifiche.

In ogni caso, con questo mio scritto volevo semplicemente far capire anche ai non medici che nel nostro corpo la PNEI, cioè la Psiche, il Sistema Nervoso Centrale e Periferico, il Sistema Endocrino e il Sistema Immunitario sono strettamente collegati tra loro e si influenzano vicendevolmente condizionando moltissime essenziali reazioni biologiche. Quindi, un’azione su uno solo di questi sistemi si ripercuote inevitabilmente su tutti gli altri e l’effetto finale sarà la sommatoria di innumerevoli e il più delle volte ancora misteriose reazioni biologiche. Il Medico non può non tener presente tutto questo e non può non porre una grande attenzione quando prescrive un farmaco che coinvolge la PNEI.

Ma esistono farmaci che in modo diretto o indiretto non coinvolgono la PNEI? E il rimedio omeopatico, che ad alte diluizioni sappiamo essere uno stimolo energetico che tocca tutto l’organismo, che azioni svolge sulla PNEI? E gli innumerevoli approcci psicoterapeutici? E le nostre abitudini di vita? E la nostra alimentazione?

Se approfondissimo adeguatamente questo argomento, scopriremmo che tutto coinvolge la PNEI e, dato che la PNEI influenza notevolmente la nostra salute, possiamo anche dire che tutto influenza la nostra vita e noi, coscientemente o incoscientemente, ne siamo i maggiori responsabili. Auguro una grande crescita culturale per raggiungere e mantenere una grande salute.

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